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Vertimas - Anglų-Italų - The Hock Cart, or Harvest HomeEsamas statusas Vertimas
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Kategorija Poetinė kūryba | The Hock Cart, or Harvest Home | | Originalo kalba: Anglų
Come, Sons of Summer, by whose toil We are the lords of wine and oil: By whose tough labours, and rough hands, We rip up first, then reap our lands. Crown'd with the ears of corn, now come, And, to the pipe, sing Harvest Home.
Come forth, my lord, and see the cart Drest up with all the country art. See, here a maukin, there a sheet, As spotless pure, as it is sweet: The horses, mares, and frisking fillies, Clad, all, in linen white as lilies. The harvest swains and wenches bound For joy, to see the Hock-Cart crown'd. About the cart, hear, how the rout Of rural younglings raise the shout; Pressing before, some coming after, Those with a shout, and these with laughter. Some bless the cart; some kiss the sheaves; Some prank them up with oaken leaves: Some cross the fill-horse; some with great Devotion, stroke the home-borne wheat: While other rustics, less attent To prayers, than to merriment, Run after with their breeches rent. --Well, on, brave boys, to your lord's hearth, Glitt'ring with fire; where, for your mirth, Ye shall see first the large and chief Foundation of your feast, fat beef; With upper stories, mutton, veal And bacon, which makes full the meal, With sev'ral dishes standing by, As here a custard, there a pie, And here, all tempting frumenty. And for to make the merry cheer, If smirking wine be wanting here, There's that which drowns all care, stout beer: Which freely drink to your lord's health Then to the plough, the common-wealth; Next to your flails, your fanes, your vats; Then to the maids with wheaten hats: To the rough sickle, and crookt scythe,-- Drink, frolic, boys, till all be blythe. Feed, and grow fat; and as ye eat, Be mindful, that the lab'ring neat, As you, may have their fill of meat. And know, besides, ye must revoke The patient ox unto the yoke, And all go back unto the plough And harrow, though they're hang'd up now. And, you must know, your lord's word's true, Feed him ye must, whose food fills you; And that this pleasure is like rain, Not sent ye for to drown your pain, But for to make it spring again. | | A poetry by Robert Herrick
THIS IS POETRY, ONLY NATIVE AND CAREFUL TRANSLATORS PLEASE. |
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| L’ultimo carico del raccolto ovvero il canto della fine del raccolto. | | Kalba, į kurią verčiama: Italų
L’ultimo carico del raccolto ovvero il canto della fine del raccolto. Venite, figli dell’estate, dal cui duro lavoro Noi siamo i signori del vino e dell’olio: Attraverso la cui tenace fatica, e le ruvide mani, prima spacchiamo la terra e poi ne raccogliamo i frutti. Coronati con le spighe dei cereali, venite ora, E, con il flauto, suonate la canzone del raccolto.
Fatti avanti, mio signore, e osserva il carro Adornato a festa con l’arte di tutta la campagna. Vedi, qui una lepre, là un lenzuolo, Così puro , senza macchia, quanto fragrante: I cavalli, le giumente, e le saltellanti puledre, Rivestite, tutte, in lini bianchi come gigli. I contadinelli e le donzelle insieme Con gioia per vedere il Carro coronato. Intorno al carro, ascolta, come il festoso assembramento Dei giovani contadini fa salire le grida di gioia; Accalcandosi dietro ed altri avanti, Quelli con grida e questi con risate. Alcuni benedicono il carro; altri baciano i covoni di grano; Alcuni si adornano con foglie di quercia: Alcuni attraversano le stanghe dei cavalli; alcuni con grande Devozione, accarezzano il grano prodotto dal loro raccolto: Mentre altri contadini, meno attenti Alle preghiere, che all’allegria, Corrono dietro con i loro pantaloni laceri. Bene, avanti, valorosi ragazzi, verso la terra del vostro signore, Scintillante di fuoco; dove, per vostra gioia, vedrete per prima cosa il grande e principale Fondamento del vostro piacere, manzo grasso; Con cervello, carne di pecora, carne di vitello E pancetta affumicata, che rende completo il pasto., Con diverse portate vicine, Come qui un budino di crema, là una torta, E qui, ogni sorta di allettante frumento bollito e zuccherato. E per fare onore al cibo, Se manca del vino sorridente, C’è quello che affoga ogni preoccupazione, la birra forte: Che bevi in libertà alla salute del tuo signore Poi all’aratro, la comune ricchezza; Poi al tuo correggiato, ai segnavento, ai tini; Poi alle fanciulle con i cappelli di frumento: Al rozzo falcetto, alla curva falce, Bevete, divertitevi ragazzi, finchè tutto è allegro. Nutritevi e ingrassate e mentre mangi, Bada che il bue che lavora, Come te abbia la sua sazietà di cibo. E sappi, inoltre, che devi revocare il paziente bue al giogo, e tutti ritornare all’aratro E all’erpice, sebbene siano ora legati. E tu devi conoscere, la verità delle parole del tuo signore, devi alimentarlo, il cui cibo ti sazia; E questo piacere è come la pioggia, che non ti è mandata per affogare la tua pena, Ma per farla risorgere di nuovo.
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